Domenico Bruni da Pistoia
Scrittore elegante e giureconsulto dotto, Domenico Bruni da Pistoia fiorì nella prima metà del secolo decimosesto. Il Bruni era sacerdote. Dapprima fu Vicario Generale del suo illustre concittadino Monsignor Benedetto Conversini Vescovo di Bertinoro. Più tardi, sotto Paolo III, ricoprì la carica di pretore di Cesena. Nonostante la natura del suo impiego e le aride occupazioni dalle quali fu circondato, per diletto si dedicò alla scrittura dell’opera “Difese delle donne, nella quale si contengano le difese loro, dalle calumnie dategli per gli scrittori, e insieme le lodi di quelle” (Milano, 1549, e Firenze, 1552), oggetto del nostro studio. Contrariamente alle polemiche sessiste cinquecentesche, l’opera rivendica un ruolo decisamente positivo al “gentil sesso”. Taluni attribuiscono al Bruni la paternità dell’opera di Lodovico Domenichi intitolata “La Nobiltà delle Donne”, stampata a Venezia nel 1549, quest’ultimo se ne sarebbe appropriato.