Alessandro Piccolomini
Alessandro Piccolomini nasce a Siena il 13 giugno 1508. Dal 1524, anno della morte del padre, Piccolomini è affidato a due tutori che gli permettono la continuazione della propria formazione. Entra a far parte dell'Accademia degli Intronati intorno al 1528. Si rintraccia la sua prima apparizione pubblica tra gli Intronati nel 1531, quando con il soprannome di Stordito, partecipa alla rappresentazione de Gl'Ingannati con il Sacrificio d'amore che segna l'inizio della sua carriera accademica. Dalla Balìa di Siena viene commissionata una commedia in occasione della discesa di Carlo V a Siena, L'Amor costante. Scrive opere celebri come il dialogo La Raffaella e Orazione in lode alle donne, scritti pubblicati già dopo il trasferimento a Padova nell'Accademia degli infiammati. Nel 1540 viene pubblicata L'Institutione, rivisitata e pubblicata nel '60. Traduce opere classiche come il sesto libro dell'Eneide, le Metamorfosi e l'Economica di Senofonte. Si dedica alle divulgazioni scientifiche pubblicando tra i vari lavori il De le stelle fisse, De la sfera del mondo, De iride e si dedica alle opere di Aristotele, Meccaniche, Retorica e Poetica. Intrattiene rapporti epistolari con Varchi, Speroni, Forteguerri. Il Piccolomini poeta compone molti sonetti che sono raccolti in Cento sonetti, stampati nel '49. Nel 1554 pubblica la Prima e Seconda parte della filosofia naturale. Ulteriori opere saranno pubblicate nel corso della sua vita fino al ritorno a Siena dove nel 1575 riceve le bolle papali per l'ufficializzazione della carica di arcivescovo di Patrasso. Si assume l'onere di impegnarsi nella stesura di un ultimo scritto, De nova ecclesiastici calendarii. Muore nel 12 marzo 1579.