Pompeo Colonna
Appartenente a una delle più importanti famiglie romane del tardo medioevo e della prima età moderna, Pompeo Colonna nacque il 12 maggio 1479. Precocemente orfano, fu preso sotto la sua ala dal potente zio Prospero e prese parte alle guerre d’Italia nelle fila dell’esercito aragonese, ottenendo la stima dei compagni di battaglia per le grandi capacità militari. Malgrado ciò, lo zio lo destinò alla vita ecclesiastica, affinché prendesse il suo posto all’interno del collegio cardinalizio dell’anziano zio Giovanni, alla sua morte. Divenuto cardinale, Pompeo si distinse per le sue azioni di rivolta contro papa Giulio II, che lo privò dei benefici ecclesiastici. Il pontefice Leone X gli restituì quanto gli era stato tolto e lo nominò assistente di cappella. Anche con il successore, Adriano VI, Pompeo ebbe ottimi rapporti. Con Clemente VII, invece, sebbene Pompeo fosse stato fra i suoi elettori, le relazioni ben presto si guastarono, complice anche la distanza delle posizioni politiche fra i due: a causa dell’appoggio a Carlo V, Colonna venne dichiarato ribelle all’autorità della Chiesa. Per reazione, nel 1526, il cardinale organizzò una sortita armata all’interno della città di Roma, costringendo il pontefice a rifugiarsi a Castel Sant’Angelo. L’anno successivo partecipò al sacco della città da parte dei lanzichenecchi; tuttavia, da fine umanista qual era, andò a trovare il pontefice, rinchiuso in Castel Sant’Angelo, e insieme piansero la rovina della città santa. Nello stesso anno divenne luogotenente del regno di Napoli, dove però ebbe non pochi contrasti con l’aristocrazia locale. Morì a Napoli il 28 giugno 1532. Data la sua posizione, fu il dedicatario di molte opere; ma anch’egli fu un fine letterato, di cui però ci rimangono solo un epigramma e il trattato Apologiae mulierum.