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Vincenzo Maggi

Pompiano (Brescia), 1498 - Ferrara, 1564
Vincenzo Maggi

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Filosofo e umanista, nasce intorno al 1498 nella provincia bresciana presso una famiglia nobile e prestigiosa. Avviato agli studi dal padre, perfezionò la sua formazione a Padova dove insegnò, fino al 1543, filosofia. Membro dal 1540 dell’Accademia degli Infiammati, poi principe, nel 1554, dell’Accademia dei Filareti a Ferrara, dove si era trasferito, e dove resta sino al 1557, frequentò attivamente gli ambienti culturali delle città in cui visse, entrando in contatto con i principali intellettuali del tempo, tra cui Pietro Bembo, Sperone Speroni, e il veronese Bartolomeo Lombardi, con il quale allestirà un commento alla Poetica di Aristotele.

Del 1545 è l’orazione Mulierum praeconium o De mulierum praestantia, dedicata ad Anna d’Este, figlia di Ercole e di Renata di Francia, tradotta (non dal Maggi) in volgare con il titolo Un brieve trattato dell’eccellentia delle donne (Brescia, Damiano de’ Turlini, 1545), che comprende anche una anonima Essortatione a gli huomini perché non si lascino superar dalle donne, attribuita a Ortensio Lando.

Dopo una parentesi bresciana, durante la quale fondamentale fu il suo ruolo nella costituzione dell’Accademia di Rezzato, promossa da Giacomo Chizzola e da alcuni nobili, Maggi torna a Ferrara dove muore nel 1564.